Con il termine bullismo si intende definire un comportamento aggressivo ripetitivo nei confronti di chi non è in grado di difendersi.
Andando avanti con il tempo le azioni del bullo possono mutare in veri e propri crimini.
Bersagli dei cosiddetti Bulli sono soggetti che soffrono d’insicurezza, passività, depressione e isolamento. In genere i ragazzi timidi, meno popolari, a volte più studiosi. Quelli che sono visti come diversi; perché parlano una lingua diversa, hanno una diversa religione, o un diverso colore della pelle , o un diverso orientamento sessuale. Sono i più soli e hanno spesso paura di denunciare gli episodi di bullismo perché temono di andare incontro a vendette o di essere giudicati
I luoghi in cui avvengono i fenomeni di bullismo con maggior frequenza sono gli ambienti scolastici: le aule, i corridoi, i cortili, i bagni e in genere i luoghi isolati, ma possono avvenire persecuzioni anche durante il tragitto casa-scuola e viceversa.
Un solo episodio deve metterci in guardia ma non è considerato bullismo…ma quando questi episodi sono ripetuti nel tempo e si verificano con elevata frequenza allora si parla di bullismo!
Secondo una ricerca del 2017 condotta in Italia da Telefono Azzurro e Doxa, il 35% dei ragazzi intervistati è stato vittima di bullismo. A volte i bulli e le vittime fanno parte della stessa classe.
Ma i bulli chi sono? A scuola in genere tutti li conoscono, sembrano molto sicuri di sé e pensano di essere i più forti, fanno fatica a rispettare le regole e spesso non si rendono conto delle conseguenze delle loro azioni. Il loro scopo è dominare un’altra persona offendendola e causandole danni. Eppure, anche se sembrano sicuri e arroganti, una ricerca che ha rivelato che i soggetti con un basso concetto di sé e che si sentono inadeguati hanno più probabilità di diventare bulli. In realtà quindi, spesso il bullo ha una bassa autostima e al dì là delle apparenze è ansioso e insicuro.
Il sentimento a lui più vicino è forse la rabbia. La rabbia in se è un sentimento che ogni individuo prova e deve provare. Come tutte le condizioni emotive può essere positiva ed è possibile esprimerla senza violenza, senza danneggiare se stessi o il prossimo. La rabbia repressa, invece, può diventare esplosiva e dannosa trasformandosi in violenza e sopruso verso l’altro; ed è proprio questo, spesso, il caso del bullo.
Ci sono poi tutti quelli che sanno, che assistono e che hanno un ruolo molto importante: possono assecondare o bloccare le azioni del bullo. La “maggioranza silenziosa” è composta da coloro che pur sapendo non intervengono per denunciare il fenomeno, a volte solo per paura di diventare nuova vittima, per indifferenza o perché non sa cosa fare per aiutare la vittima.
QUANDO QUALCUNO FA IL BULLO CON TE, COSA PUOI FARE?
QUANDO VEDI QUALCUNO FARE IL BULLO CON QUALCUN ALTRO, COSA PUOI FARE?
di Valentina Alba e Jihad Chemmaoui
#giovani, adolescenza, bullismo, Featured, psicologia, Studenti
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