Happy Time

Un professore davvero sportivo !

21 Feb , 2020  

Gianluca Fenucci insegna nella nostra scuola ed è anche un allenatore di calcio conosciuto nelle Marche. Ha allenato molte squadre della nostra regione.

Professore, da quanto allena le squadre di calcio?

“Dopo aver giocato per tanti anni, alleno squadre dalla serie D all’ Eccellenza e alla Promozione da  circa 25 anni e ho allenato squadre molto importanti e conosciute nelle Marche come la Fermana, la Jesina, il Tolentino, la Civitanovese e diverse altre squadre fino alle recenti Urbania e Fabriano-Cerreto, oltre alla Biagio Nazzaro che è la squadra di Chiaravalle, la città dove sono nato”.

Quali sono i suoi obbiettivi per il futuro a livello calcistico?

“A livello calcistico mi piacerebbe continuare ad allenare ancora per qualche anno perché molta parte della mia vita è stata vissuta sul campo di calcio ed è un ambiente che mi piace perché mi consente anche di stare a contatto con tanti giovani che mi arricchiscono e mi fanno rinnovare anche alcune mie idee sulla vita e sullo sport”.

Quali sono secondo lei le difficoltà principali che affronta un allenatore?

“Un allenatore incontra diverse difficoltà. Per riuscire a conquistare i suoi giocatori deve essere competente, professionale e capace, deve avere conoscenze nella materia specifica, in questo caso nel calcio poi la difficoltà principale è soprattutto quella psicologica secondo me perché bisogna entrare in sintonia con i propri giocatori, con i ragazzi che si allenano e adesso i ragazzi giovani sono molto diversi dai giovani di 25 o 30 anni fa. Questa secondo me è la difficoltà principale che incontra un allenatore oggi”.

Professore è più difficile fare il calciatore o l’allenatore?

“Sono entrambi mestieri molto belli. Per me sicuramente è più difficile fare l’allenatore perché l’allenatore ha comunque la responsabilità di un intero gruppo, di uno staff  tecnico e ha la responsabilità di una squadra composta da circa 25 calciatori. Deve saper gestire tutte queste persone e mediare tutte le esigenze dei singoli ragazzi anche in funzione degli obiettivi che si pone la società di appartenenza”.

 

Islami Albnor.

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