Ho conosciuto un pezzo d’Africa, ascoltando i tuoi racconti.
Il tuo sorriso, limpido, spesso ha spazzato via le ombre indefinite che, in alcune circostanze, mi ruotavano intorno; il timbro caldo, profondo, della tua voce risuona ancora nelle mie orecchie, con vibrazioni che rimestano e scuotono le viscere del cervello atavico.
La tua sete di giustizia, sempre e comunque, è un grido di rabbia che mi fa risvegliare dal torpore degli anni.
Il tuo portamento altero, retaggio, per la mia immaginazione, della bellezza dei guerrieri Masai o dei predoni del deserto; le cicatrici sulle guance, su cui abbiamo tanto scherzato e riso, sono curve della vita che ci inducono ai ricordi.
Addio leone d’Africa dalla criniera crespa e corvina, figlio grande della madre Terra, un giorno ci ritroveremo e guardandoci negli occhi, come sempre abbiamo fatto, il tuo sorriso mi dirà: fratello!
Con infinito amore
Pino Francesco Sergio
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