In Italia i maltrattamenti verso gli animali crescono di anno in anno. Sono sempre di più le vittime dell’incoscienza dell’uomo che per puro divertimento li tortura, li abbandona o li uccide.
A volte la colpa è anche dei genitori che per accontentare i desideri dei figli decidono di prendere in casa un cucciolo, senza considerarne le conseguenze in termini di tempo, responsabilità e impegno.
Se questo porta entusiasmo e curiosità all’inizio, soprattutto perchè quando sono piccoli i cuccioli giocano molto e sono simpatici e carini da guardare e da seguire, quando crescono e cominciano a diventare una spesa e un peso si decide di sbarazzarsene, in un modo che io definisco insensibile e crudele: l’abbandono.
Ma oltre l’abbandono altri sono gli orrori che si commettono sugli animali.
Il 27 di aprile prossimo si terrà il processo per i quattro ragazzi che il 25 giugno 2016, a Sangineto, in provincia di Cosenza, hanno ucciso e torturato un cane di nome Angelo prima impiccandolo in un albero e poi colpendolo ripetutamente con bastoni e pale fino a farlo morire.
Non soddisfatti di aver giocato con la vita di un cane hanno deciso anche di fare un video che li riprendesse mentre compievano l’insano gesto, per poi postarlo su facebook.
Questa efferata violenza ha scaturito la rabbia degli utenti dei social che hanno organizzato manifestazioni arrivando persino a Sangineto dove però sono stati bloccati dalle forze dell’ordine che invece di condannare il fatto hanno protetto i quattro ragazzi, dando l’idea che l’uccisione di Angelo sia stata fatta per gioco come fosse stata una ragazzata.
Del caso si è interessata anche la trasmissione “le Iene”. Un loro inviato è andato a Sangineto per intervistare i quattro ragazzi coinvolti. Da due dei ragazzi ha ricevuto minacce anziché risposte e anche in questa situazione le forze dell’ordine si sono schierate imponendogli di andarsene dal paese
Le manifestazioni sono continuate anche nella capitale davanti la piazza del parlamento.
E hanno portato alla presentazione al parlamento di una proposta di modifica e inasprimento delle leggi che tutelano i nostri amici.
“Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro. “
Questo il testo della Legge 189 del 2004 che integra la 727 del Codice Penale.
In altre nazioni europee come Francia, Germania, Svizzera e Svezia, la O è sostituita da una E.
Questo significa che il carcere, a cui non si ricorre quasi mai in Italia, in questi paesi si va ad aggiungere all’ammenda.
La proposta di legge presentata nel 2016 vuole far si che le pene siano, in linea con l’Europa, più aspre.
Già da diversi anni l’associazione Animalisti Italiani ha lanciato una petizione in cui si chiede che l’arresto non possa essere commutato in pena pecuniaria, e che si attivino dei percorsi rieducativi per chi commette queste violenze, ad esempio in canili in modo da far sviluppare un senso di empatia con gli esseri viventi che hanno barbaramente maltrattato.
Questi punti sono stati recepiti nella proposta di legge che prevede pene più severe per reati già esistenti come l’abbandono, il furto e la vendita di animali e l’inserimento del reato di maltrattamento colposo, perpetrato ad esempio da chi lascia un animale in macchina ad altissime temperature e ne provoca la morte, anche involontariamente.
Spero che la triste storia di Angelo almeno sia servita a sensibilizzare le coscienze. Staremo a vedere se anche i giudici agiranno di conseguenza.
Jessica Cartoni, Davide Carbonari
Angelo, Associazione Animalisti Italiani, Facebook, Featured, Le Iene, Maltrattamento animali, Sangineto
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