Cara Silvia, ti scrivo questa frase che ho letto questa mattina su un social. “Nella vita ci sono giorni pieni di vento e di rabbia, ci sono giorni pieni di pioggia e di dolore, ci sono giorni pieni di lacrime, ma poi ci sono giorni pieni d’amore che danno il coraggio di andare avanti”. Questa frase per me, e penso anche per molti altri, ha un significato profondo, il significato della vita. Una vita non piatta, ma fatta di alti e bassi, di emozioni, di gioie e di dolori. Insomma una vita completa, che tutte le persone, chi più chi meno, hanno. Vorrei condividere con te questi pensieri.
Ciao, Sara.
Grazie Sara! Grazie di aver voluto condividere con me un così splendido pensiero! È proprio vero, sono pienamente d’accordo con te e con la frase che hai citato. In effetti, la cosa più spaventosa, credo per tutti, è quella di vivere senza provare emozioni, non tanto quella di non soffrire. La sofferenza è comunque vita, la sofferenza ti rafforza, ti forma, ti fa apprezzare i momenti in cui essa non c’è. Mentre la banalità, l’appiattimento emotivo sono ciò che è meno desiderabile, ciò che tutti vorremmo evitare. Bisogna accettare gli alti e bassi della vita, bisogna capire che il dolore fa parte di essa e non è poi così sbagliato. A me piace citare una frase di uno storico, filosofo europeista che visse tra le due guerre mondiali e che, purtroppo, morì suicida. Si chiama Stefan Zweig e disse: “Solo un malato può apprezzare la felicità del risanamento, solo l’insonne la dolcezza del sonno ritrovato”. Il dolore serve a farci apprezzare la vita, il dolore stesso è vita e io ti auguro di vivere, con la stessa serenità che è nelle tue parole, ogni gioia e ogni dolore della tua vita nel profondo. Perché tutto è vita e la vita, anche quando non la apprezziamo abbastanza, è sempre ciò che più caro abbiamo. Ciao, Silvia.
Ciao Silvia, voglio condividere con te il mio sogno. A me piacerebbe tanto diventare una maestra d’asilo, perché i bambini mi piacciono tantissimo, oppure essere una massaggiatrice, visto che anche la mia ex professoressa di laboratorio mi diceva che ero molto portata per il massaggio e che ci mettevo l’energia giusta. Quindi, finita la scuola, in futuro, mi piacerebbe realizzare uno dei due sogni.
Ginevra
Sono felicissima, cara Ginevra, che tu abbia voluto condividere con me i tuoi sogni! Appena ho letto la tua lettera, ho pensato a un consiglio da darti per aiutarti a scegliere fra uno dei due sogni di cui mi parli, ed ho pensato che la maestra d’asilo potesse dare tante soddisfazioni morali, ma che forse il mestiere della massaggiatrice, in un’epoca in cui il lavoro è carente e imparare un mestiere è sempre per me un buon rimedio, potesse dare più soddisfazioni materiali ed economiche. Poi, ho riflettuto sul fatto che, se ti impegnassi tanto, se veramente questi sono i tuoi sogni, se veramente riuscissi a svolgere un lavoro che ami, in un mondo in cui tutti -o quasi- lavorano malvolentieri, allora potresti realizzarli entrambi. La maestra d’asilo impegna solo metà giornata e nell’altra metà potresti collaborare con uno dei tanti centri estetici e fare la massaggiatrice. Certo, al di là dei tempi e modi lavorativi, è la preparazione alle due mansioni la cosa più difficile. Dovresti studiare per fare entrambe le cose, dovresti fare tanti sacrifici. Ma secondo me potresti riuscire a realizzare entrambi i tuoi sogni.Posso solo dirti che te lo auguro tanto, Ginevra, e che ti faccio mille in bocca al lupo perché tu possa realizzare i tuoi sogni -in ambito lavorativo e non-.
Silvia
estetica, formazione, lavoro, scuola, Sogni, Stefan Zweig
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